A circa 50 km da Matera, in Basilicata, si trova Craco, una città fantasma italiana. Nei primi anni 60 per colpa di una frana dovuta ad un alluvione, i cittadini di Craco furono costretti a rifugiarsi nel nuovo comune di Craco Peschiera e Craco con il passare degli anni è diventata una delle mete più visitate del sud Italia dai turisti di ogni parte del mondo.
Le origini di Craco dal latino “Graculum”, ossia “piccolo campo arato” risalgono all’VIII sec. a.C
A partire dal Medioevo, Craco visse un periodo di intenso splendore culminato nel 1500, prima che il feudo iniziasse a passare di feudatario in feudatario.
Craco fu città signorile e una roccaforte di difesa: i suoi monumenti come la chiesa madre, la torre Normanna e i palazzi Maronna, Grossi, Carbone e Simonetti raccontano questa bellezza antica e senza tempo.
Chi vive a Craco?
Purtroppo nessuno vive più a Craco vecchia. Tutti i vecchi residenti del borgo tra gli anni 60 e 80 dopo dell'evacuazione si sono tutti trasferiti a Craco Peschiera ( circa 10 km da Craco vecchia) e purtroppo nessuno vive più in questo borgo. La città fantasma è tutelata come bene storico e gestita dalla Fondazione Craco, che promuove attività culturali, visite guidate e produzioni artistiche.
Come posso visitare Craco, il borgo fantasma?
Visitare Craco è possibile ed è un' esperienza unica. La visita purtroppo è solo ed esclusivamente guidata, infatti non è possibile visitare il luogo in autonomia. Gli orari per visitarla variano da stagione a stagione.
Orari e giorni :
Dall1 Aprile al 31 ottobre: tutti i giorni dalle ore 10.00-18.00
Dal 1 Novembre al 31 Marzo: Tutti i weekend e festivi, dal venerdì alla domenica ore 10.00-15.00
ed è possibile acquistare il ticket sul sito di oltre l' arte Craco.
Cosa visitare a Craco vecchia?
Visitare Craco oggi significa immergersi in un’atmosfera unica, sospesa tra sogno e realtà, dove il silenzio delle pietre parla più di mille parole.
La Torre Normanna
Simbolo indiscusso del borgo, la Torre Normanna risale al XII secolo. Posizionata nel punto più alto del paese, offre una vista panoramica impareggiabile sui calanchi lucani. Un tempo baluardo difensivo, oggi è la prima tappa di un percorso emozionante tra le rovine.
La Chiesa Madre di San Nicola
Situata nella parte centrale di Craco, la Chiesa Madre conserva ancora l’impronta del suo antico splendore. Sebbene oggi sia parzialmente diroccata, le sue navate, i resti degli altari e le decorazioni superstiti restituiscono la solennità del passato religioso del borgo.
Vicoli e palazzi storici
Passeggiare per Craco è come entrare in un film d’autore. I vicoli medievali, gli archi in pietra, le case diroccate e gli antichi palazzi nobiliari raccontano la vita quotidiana di un tempo, lasciando spazio all’immaginazione e al fascino decadente.
Il Museo Emozionale
Per comprendere a fondo la storia di Craco è consigliata una visita al Museo Emozionale, ospitato nella vicina Mediateca Comunale. Un allestimento multimediale coinvolgente accompagna il visitatore attraverso fotografie, testimonianze e materiali d’archivio, ricostruendo l’identità culturale del borgo.
Un’esperienza da vivere con lentezza
Craco non è solo una meta turistica: è un’esperienza sensoriale. Qui il tempo si dilata, la natura prende il sopravvento e ogni pietra racconta una storia.
Che film sono stati girati a Craco?
nel borgo fantasma di Craco sono stati girati molteplici film razie al suo fascino unico e alla sua atmosfera senza tempo. Ecco alcuni dei film più noti girati a Craco:
- 1953: La lupa di Alberto Lattuada
- 1974: Il tempo dell'inizio di Luigi Di Gianni
- 1985: King David di Bruce Beresford
- 1986: Oddio, ci siamo persi il papa di Robert M. Young
- 1990: Il sole anche di notte di Paolo e Vittorio Taviani
- 1996: Ninfa plebea di Lina Wertmüller
- 1999: Terra bruciata di Fabio Segatori
- 2006: Nativity, di Catherine Hardwicke
- 2008: 007 Quantum of Solace di Marc Forster
- 2010: Basilicata coast to coast di Rocco Papaleo
- 2012: Un medico di campagna di Luigi Di Gianni
- 2013: Ci vediamo domani di Andrea Zaccariello
- 2015: Montedoro di Antonello Faretta
- 2021: France di Bruno Dumont
Leggende e credenze popolari di Craco
Le voci tra le rovine
Molti visitatori raccontano di aver udito sussurri e voci misteriose tra le vie deserte del borgo. Secondo la credenza popolare, si tratterebbe delle anime degli antichi abitanti, mai realmente andati via. C'è chi dice che parlino ai viandanti, altri che guidino chi sa ascoltare.
La strega della Gravina
Una delle leggende più antiche narra di una guaritrice solitaria, conosciuta come "la strega della Gravina", che viveva ai margini del paese. Conosceva le erbe, parlava al vento e si diceva poteva vedere il futuro. Per paura fu esiliata, ma secondo alcuni il suo spirito veglia ancora sul paese.
La luce di San Nicola
Durante la festa del patrono, il 6 dicembre, si narra che una luce bianca appaia sopra le rovine della Chiesa Madre, visibile anche da lontano. Gli anziani la considerano un segno di protezione del Santo, un faro per chi ha lasciato Craco ma non ha mai dimenticato le sue radici.
Piatti tipici di Craco
Lagane e ceci
Il piatto simbolo della tradizione contadina è lagane e ceci. Le lagane, simili a tagliatelle larghe fatte a mano, vengono cotte con ceci, aglio, rosmarino e un filo d’olio extravergine. Un piatto povero, ma straordinariamente ricco di gusto e storia.
Peperoni cruschi
Tipici di tutta la Basilicata, i peperoni cruschi sono una presenza fissa anche nella cucina crachese. Vengono essiccati al sole e fritti per diventare croccanti: si mangiano da soli, oppure sbriciolati su pasta, legumi o formaggi.
la festa di San Nicola tra le rovine
Ogni anno, il silenzio di Craco Vecchia si spezza nel modo più dolce: con i passi lenti di chi torna. Ex abitanti, figli e nipoti si riuniscono tra i ruderi del paese natale per rendere omaggio a San Nicola, il patrono amato, simbolo di unione e resistenza. In quel giorno speciale, le pietre sembrano ascoltare, gli archi respirano, e la memoria collettiva si fa carne e abbraccio. È la celebrazione di un legame che la frana non ha spezzato, ma trasformato in rituale eterno. Craco, almeno per un giorno, torna a essere viva.